La vicenda biografica di Nella Pratesi ( 1907 – 1958 ) non lascia indifferenti constatando la sua esperienza di dolore e di sofferenze durissime; ha vissuto per circa cinquanta anni, trascorrendo oltre la metà dei suoi anni in un letto, abbandonandosi tra atroci sofferenze alla volontà di Dio. Nasce il 26 dicembre 1907 a Petrognano di Pomino, nel Comune di Rufina. In seguito, la famiglia Pratesi si trasferisce a Faella dove aveva acquistato un mulino. La casa fa parte della parrocchia del Santuario del SS. Crocifisso di Montecarelli, che Nella elegge a simbolo della propria esperienza interiore.

Più volte ricoverata in ospedale per varie patologie e operazioni chirurgiche, Nella trascorre gran parte delle sue giornate nel letto della sua camera che diverrà, poco a poco, l’altare della sua immolazione; la sua camera diventa anche meta di tanti pellegrini che si racano da lei per chiedere conforto e preghiere. Il 30 ottobre 1953, dopo aver ricevuto la Comunione, le compaiono i segni della Passione di Gesù.

Muore il 23 marzo 1958 e, come da lei richiesto, viene sepolta e ancora oggi riposa nel piccolo cimitero di Montecarelli. Il 17 giugno 2000 Mons. Luciano Giovannetti, vescovo di Fiesole, presiede nella Cattedrale, il rito di apertura del processo diocesano informativo sulla vita e le virtù per la sua beatificazione. Il 13 settembre 2003, alla vigilia della Festa della Esaltazione della S. Croce, Mons. Giovannetti presiede nella Cattedrale di Fiesole la sessione conclusiva del processo i cui atti sono consegnati presso la Congregazione delle Cause dei Santi a Roma.

Dal Diario di Nella Pratesi:

“Settembre 1955 [ … ] Penso come il Signore si serva del mio stato di patimento per dare al prossimo l’occasione di opere di bene. Tanti si degnano di visitarmi in mezzo ai miei dolori, Maria e il Divin Figlio vengono a visitarmi per consolarmi dandomi il tesoro del patimento unito alla rassegnazione”.

Matteo 9, 12-13


"Non sono venuto per i sani ma per i malati. Andate dunque ed imparate che significhi: Misericordia voglio e non il sacrificio"